giovedì 8 giugno 2017

NON SI PASSA ALL'ALMA ARENA! TRIESTE IN FINALE DOPO IL VENTELLO ALLA EFFE IN G5.






Niente da fare per la Fortitudo, non sarà lei ad espugnare per prima l'Alma Arena, semmai qualcuno ci riuscirà quest'anno. Trieste vince la ventiduesima gara interna consecutiva e vola in finale dove ad attenderla ci sarà ancora una bolognese, la Virtus. È un'apoteosi al PalaRubini che celebra il successo odierno senza dimenticare tutta la programmazione ed il lavoro che si cela dietro questa notte magica che porta i giuliani ad un solo step da un sogno, il ritorno nella massima categoria della pallacanestro italiana. La Kontatto ha avuto l'impatto che Boniciolli non voleva, quello che aveva provato ad esorcizzare nella conferenza stampa pre partita, ed a poco è servito il tentativo di rimonta guidato da Legion prima ed Italiano dopo. Il cammino dei biancoblu quest'anno si interrompe un passo prima rispetto a quanto successo nella passata stagione ma, penso di poterlo dire senza il rischio di essere smentito, è passata la squadra che ha maggiormente meritato in questa serie di semifinale.

Eppure i primissimi minuti dell'incontro sembravano mostrare un buon impatto della Effe che con un canestro a testa di Mancinelli e Knox inauguravano la "bella" con un 4-1. Ma è solo un'illusione spenta immediatamente da un avvio di gara monstre di Javonte Green autore di tutti e nove i primi punti della sua squadra contro i sei a referto per gli ospiti. Legion e compagni fanno una fatica pazzesca a far canestro mentre, al contrario, i biancorossi sembrano camminare sul velluto chiudendo i primi dieci minuti sul 31-13. Nella seconda frazione di gioco qualcuno deve aver messo qualcosa di trasparente da tappo ai canestri che diventano un miraggio per entrambe le squadre. A trarne maggior beneficio sono gli uomini di coach Dalmasson che, forti del +18 accumulato, non accumulano vantaggio ma neanche lo perdono ed anzi, grazie ai due punti a testa finali di Cittadini e Parks, riescono a tornare negli spogliatoi in vantaggio di 21 punti (44-23).

Al rientro in campo dopo l'intervallo lungo gli ospiti provano a rimettere almeno un piede dentro la sfida e, guidati da un sontuoso Alex Legion (tutti suoi i primi 11 punti della Fortitudo nel quarto), recuperano in un amen nove punti (46-34) mentre Mancinelli, alle prese con i falli, non solo non riesce ad entrare nel match ma addirittura è costretto nuovamente a tornare in panchina dopo aver commesso la sua quarta penalità. Trieste chiude le maglie su Legion e prova ad approfittare dell'assenza dei due uomini più esperti della Kontatto (Cinciarini sta in piedi per miracolo) ma è Nazzareno Italiano ad ergersi a protagonista regalando, con 11 punti consecutivi il -8 (57-49) ad i suoi quando mancano soltanto dieci minuti di gioco. Il primo canestro dell'ultimo quarto è di Cinciarini che porta la Effe a soli due possessi di distanza e fa scorrere un brivido freddo sulla schiena dei padroni di casa, reduci da una rimonta appena qualche giorno fa al PalaDozza. Ma ci pensano Da Ros (disastroso ai liberi quanto micidiale dal campo) e Green a rimettere i conti a posto mentre Mancinelli torna mestamente in panchina dopo aver esaurito il numero di falli a disposizione (67-54). L'uscita del capitano manda i titoli di coda sulle speranze di rimonta dei felsinei che subiscono il colpo sia dal punto di vista psicologico che da quello tecnico. Trieste vola di nuovo sul +22 prima che Knox metta a referto il canestro che fissa il punteggio sul 80-60.

@MangiolaAntonio



Trieste: Da Ros 11, Parks 10, Green 26, Cavaliero 12, Bossi 7, Prandin 9, Pecile 3, Cittadini 2.

Fortitudo Bologna: Candi 3, Knox 8, Legion 22, Cinciarini 8, Gandini 1, Montanno 2, Italiano 14, Mancinelli 2.




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