martedì 28 marzo 2017

ROSETO-FORTITUDO, IL COMMENTO DI LUCA CORBELLI.




a cura di Luca Corbelli



Si parte subito fortissimo 3-0 per la Fortitudo con bomba di Raucci poi, una serie di errori di Knox (rimbalzo concesso più passi più rimbalzo non preso più palla persa) il tutto in 2'10'', costringono Boniciolli a chiamare il primo time out. Da segnalare il cambio di Ruzzier dopo solo 1'52'' di gioco, lo rivedremo in campo negli ultimi 7' del secondo quarto. Il punteggio scivola via così come la Fortitudo. Un Legion immarcabile sancisce il suo ritorno a Roseto con un primo quarto immacolato 2/2 da 2 punti 2/2 da 3 punti. Dieci punti nel primo quarto esattamente come quelli di Smith 24-27 per chi viaggia. Il secondo quarto è all'insegna della precisione al tiro per la Fortitudo e della costanza e applicazione di Roseto. Legion sbaglia il primo tiro quando il cronometro segna 4'25'' dalla fine del quarto (per lui 17 all'intervallo e un 8/13 al tiro di squadra da 2 punti e 7/13 di squadra da 3) ma se Ruzzier non mette la bomba sulla sirena Roseto era sempre li ad un punto. 37-41 alla fine del quarto; Roseto non molla, anzi ricuce uno strappo di 10 punti che poteva indirizzare la partita lontano dall'Adriatico. Montano in campo per soli 2'22'' e Italiano per soli 6'06''. Faccio questa puntualizzazione perchè trovo strano che due dei giocatori più in forma fino a due settimane fa improvvisamente non vedono il campo.

Inizio terzo quarto in sostanziale parità, il primo sorpasso di Roseto avviene a 5'32'' dalla fine 50-48. Con un break perentorio gli Sharks prendono le redini della partita per non lasciarle più. Da segnalare la gestione ottimale dei ragazzi di coach Di Paolantonio dei falli per non permettere alla Fortitudo di tirare nell'ultima azione. 57-54 alla penultima curva. Legion 19 Smith 20. Il finale di partita segnala gli abruzzesi perentori nelle azioni che pesano sull'esito della partita e una Kontatto smarrita che consegna a Gandini il tiro del pareggio sul 63-63. Se si pensa che chi doveva essere un portatore d'acqua (Gandini) è uno dei principali interpreti è facilmente intuibile che le cose non possono volgere al meglio. Vince Roseto 71-68 ma non ribalta la differenza canestri, commettendo due errori banali negli ultimi due attacchi quando era sul +6, concedendo un tiro da tre a Legion che chiude la contesa e "salva" la differenza canestri a favore della sua squadra.

Cosa ho visto...

Un Roseto impeccabile con un grandissimo regista, Fultz, che gioca 27 minuti di lucidità. L'esempio che il cuore e l'attaccamento, se messi in campo con applicazione e molta determinazione, possono fare la differenza... sto parlando di Mei: super in difesa su Legion e letale nel tiro da tre punti che manda in orbita tutto il PalaMaggetti. Uno Smith che, nonostante sia "braccato" dalla difesa Fortitudo, alla fine ne mette 24 e vince il duello con Legion; Amoroso, che in attacco non brilla come in altre giornate, in difesa conosce bene il suo dirimpettaio e gli impedisce le sue solite giocate. Inoltre, nel secondo quarto, esegue un canestro da manuale del basket, da inserire d'ufficio nei 10 migliori canestri della stagione. Poi c'è Sherrod che è l'esempio, per l'ennesima volta, di quanto sia più utile in A2 un centro verticale che un centro fisico e statico. Cattura 9 rimbalzi in 28' e in difesa sembra avere quattro mani. Di Paolantonio, che è già entrato nelle giovani promesse della panchina, dimostra che con il lavoro in palestra e con un budget basso, e di conseguenza un organico decisamente inferiore alla Fortitudo, si può fare bene, anzi meglio, e a panchine invertite sono certo che questo non sarebbe stato possibile.

Ho visto una Fortitudo che, quando ti aspetti il miglioramento, ricomincia tutto dall'inizio. Nessuna certezza tranne Legion che gioca si due quarti irreali in attacco, ma in difesa è sempre rivedibile, e poi per gli altri due quarti si nasconde tra le pieghe della partita. Candi e Ruzzier sembrano la brutta copia di quelli ammirati, uno nel girone di andata e l'altro nella parte centrale della stagione. Ruzzier, in più, inanella il quarto 0/2 ai liberi nel momento topico della partita. Mancinelli non riesce a rimescolare le sue carte perchè dall'altra parte c'è qualcuno che lo conosce bene. Fatica e pasticcia più del consentito, tanto da farmi chiedere: dove sia finito il giocatore ammirato ad inizio campionato? Un discorso a parte lo meritano Montano e Italiano, spesso veri metronomi delle vittorie biancoblù . Sono quelli che calcano inspiegabilmente meno il campo: il primo gioca la "bellezza" di 9'50'' conditi da 4 sostituzioni e forse nemmeno il miglior Vinnie Johnson "microwawe" avrebbe avuto la capacità di incidere così in fretta tra un cambio e l'altro; il secondo, pur giocando un onesto spezzone di partita, resta a guardare il resto della gara chi sicuramente non fa meglio, esattamente come era accaduto contro Ferrara, ed anche in quella occasione la Fortitudo era uscita sconfitta. Non parlo di Knox perchè sinceramente sono stanco di ripetermi. Quando in sala stampa Boniciolli parla di rinforzare la squadra prendendo un esterno a molti piglia un coccolone perchè, ai più, appare chiaro chi sia la vera zavorra di questa squadra. Unica certezza assieme all'ultimo arrivato è Gandini, che quando non ha acciacchi alla schiena riesce sempre a produrre quanto basta per non farsi coinvolgere nel grigiore generale e aggiungo, meno male che c'è, perchè potrebbe essere la soluzione al male oscuro, ovvero consentire a Knox di giocare da 4. Chi vivrà vedrà, ma il quarto posto lentamente si allontana.


Parziali: 24-27; 37-41; 57-54; 71-68.

Roseto: Fultz 9 (0/1 3/7), Amoroso 8 (4/5 0/1), Smith 24 (4/10 2/5), Mei 12 (0/0 4/9), Casagrande 8 (3/4 0/0), Sherrod 8 (4/6 0/0), Piazza 0 (0/0 0/0), Radonjic 0 (0/0 0/0), Fattori 2 (1/1 2/2). N.E. D'Emilio, Mariani, Cantarini. All. Di Paolantonio.

Fortitudo Bologna: Ruzzier (0/1 1/2), Legion 24 (4/6 4/8), Candi 6 (2/3 0/4), Campogrande 5 (1/2 1/2), Knox 10 (4/6 0/0), Gandini 5 (1/1 1/2), Mancinelli 7 (2/6 1/4), Raucci 5 (1/1 1/1), Montano 0 (0/0 0/0), Italiano 3 (0/1 1/1), Marchetti 0 (0/0 0/0). N.E. Costanzelli, Montanari. All. Boniciolli.


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