Marco Ramondino, avellinese classe 1982, è nello stesso tempo uno degli allenatori più giovani e più stimati del nostro panorama cestistico. Dopo una lunga carriera di successo come allenatore delle giovanili ed assistente, tra gli altri, di Capobianco, Dalmonte, Markovski, approda a Casale Monferrato nell'estate 2014 dopo aver portato, da capo allenatore, Veroli ai play off. La post season è una comfort zone per Ramondino che la centra in entrambe le stagioni da titolare della panchina Junior. A maggio 2016, a testimonianza del buon lavoro svolto, Casale decide di "blindare" il suo capo allenatore firmando un contratto con lui fino al 2018. Alla vigilia della SerieA2Italia 2016-2017 abbiamo voluto scambiare due chiacchiere con il coach. Ecco la nostra intervista a Marco Ramondino.
La SerieA2Italia 2015-2016 si è chiusa con un bilancio più che positivo per la Junior: final eight di Coppa Italia e qualificazione ai play off. Soddisfatto per come è andata o ci sono rammarichi?
"Sono molto soddisfatto per i risultati della scorsa stagione.
Avevamo un rendimento molto alto poi la gestione degli infortuni e il calo di
forma che ne è seguito ci ha fatto perdere partite e fiducia. La cosa più positiva,
personalmente, ritengo sia il modo in cui la squadra ha finito la stagione e
disputato i playoff: in crescendo e mostrando coesione e ottimo atteggiamento,
segnali di un gruppo sano che ha creduto in quello che faceva."
Cinque conferme e cinque new entry. L'ossatura della passata stagione è stata
confermata... cosa hai voluto aggiungere al roster con il mercato estivo?
"Abbiamo cercato di capire come integrare il roster sia in
termini di qualità che di quantità,
cercando anche di allungare la rotazione. Elevare il potenziale atletico della
squadra, trovare atleti con grandi margini di crescita nel corso della stagione
e capaci di giocare in più ruoli (soprattutto dal punto di vista difensivo).
Pensiamo di aver fatto scelte coerenti con l’identità
che
il club si è costruito in questi anni e siamo contenti di poter fare un
percorso insieme a Bellan, Emegano, Severini e Tolbert, che ci hanno scelto a
loro volta per la prima esperienza da professionisti."
Ho avuto modo di seguirvi al torneo dei 60 anni e sono rimasto particolarmente
colpito dalla vostra capacità di non sfigurare
contro squadre di un'altra categoria e con un peso specifico notevolmente
maggiore. Buoni segnali in vista del campionato i cui centimetri e chilogrammi
saranno diametralmente opposti?
"L’obiettivo di avere un precampionato con quattro incontri con
squadre di A1 aveva esattamente questo obiettivo: metterci immediatamente di
fronte ai nostri errori e ai nostri limiti, in modo da poter capire potenzialità e
aree di miglioramento. La consapevolezza è il primo passo per una stagione
positiva. Aver tenuto botta non vuole dire che quando si abbasserà la
fisicità sarà
più
facile: a quel punto salirà il peso della partita
e la preparazione degli avversari. Per questo è fondamentale alzare da subito
il livello di presenza mentale e coesione, in attesa dei sincronismi offensivi
e difensivi."
Quello al via è un girone ovest che, se possibile, appare ancora più livellato
rispetto a quello della passata stagione quando, con quattro punti in più eri
ai play off e con quattro in meno rischiavi di retrocedere. Che parere ti sei
fatto del nuovo girone occidentale?
"Lo definirei molto competitivo. Ci sono trasferte difficili e
lunghe, squadre con giocatori e allenatori molto esperti. Mi riesce difficile
individuare squadre deboli da pensare di poter vincere con facilità (almeno
in casa propria). Magari sulla carta, il girone Est ha le squadre con più talento
ma ad Ovest vedo un equilibrio diffuso e almeno una dozzina di squadre con
ambizione playoff."
Molti degli addetti ai lavori che ho intervistato in questi giorni hanno
inserito la tua squadra tra le probabili protagoniste della prossima
SerieA2Italia. Al netto degli scongiuri di rito, che campionato possiamo
aspettarci dalla Junior Casale 2016-2017?
"Sono molto contento della squadra che alleno e intrigato dall’esplorare
le sue potenzialità. Quando avremo vera
coesione e idee condivise sul modo di giocare (che potrà sensibilmente
variare rispetto alle passate stagioni) allora sapremo chi possiamo essere.
Penso che, compatibilmente con gli alti e bassi che avremo soprattutto all’inizio,
vogliamo centrare i playoff e abbiamo tutto per raggiungere questo obiettivo."
a cura di Antonio Mangiola
foto da asjunior.com
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