ALMA TRIESTE
Parks: 8. È una costante spina nel
fianco della difesa biancoblu, soprattutto nelle prime due gare. Comunque vada
la finale, è decisamente pronto per la categoria superiore.
Bossi: 6. Media tra il 7 che si
merita per le gare a Trieste, dove gestisce ed organizza molto bene
l’attacco dei muli, ed il 5 delle due a Bologna, dove è “non pervenuto”.
Coronica: 6. Non sarà tanto incisivo ma il suo lo fa sempre.
Green: 8. Si potrebbe dire “vedi Parks”;
parte un pelo sottotono per l’infortunio residuo della serie con Tortona,
finisce in bellezza con una gara 5 monumentale.
Pecile: 6,5. È l’uomo di fiducia di
Dalmasson. Solo in gara 4 non è molto ripagata con degli ultimi minuti non eccelsi,
ma per il resto è a lui che tutti i giocatori possono appoggiarsi.
Baldasso: 7. Parte in quarta con le prime
tre gare giocate ad un livello altissimo, poi si spegne nelle ultime due.
Simioni: 6. Molti minuti in campo in gara
2 e 3 per questo giovane di belle speranze, chissà sia il suo trampolino di
lancio definitivo.
Prandin: 6,5. Serie dove
la sua esperienza è un aiuto fondamentale per Trieste, è sempre presente con la
testa facendo cose giuste.
Cavaliero: 7. Stravince il duello con
Cinciarini, peccato per una gara 4 dove è sì spina nel fianco, ma, al di là di
quello finale, con meno errori poteva farla chiudere prima ai suoi.
Da Ros: 7. Ci è pervenuta una sua
richiesta: tirare i liberi da oltre la linea dei 6.75 (30% dalla
linea della carità, 70% oltre quella da 3). Scherzi a parte, anche lui vince il
duello con Mancinelli, facendo tutto quello che gli si chiede di fare.
Cittadini: 6,5. Fa
lo scherzetto per il secondo anno consecutivo alla sua ex squadra. Chiamato in
campo nei momenti in cui serve un lungo, ripaga la fiducia del suo coach.
Coach Dalmasson: 7. Sfrutta benissimo il fattore campo guadagnato nella regolar season, sfiorando il colpaccio in gara 4 pur non riuscendo a trovare le contromosse giuste alla rimonta biancoblu. Il suo lavoro sta dando frutti sempre più graditi, vedremo se stavolta riuscirà ad espugnare il Paladozza per cogliere quello più grosso.
Ferraro: sv. Scampoli di partita in gara 2.
FORTITUDO KONTATTO BOLOGNA
Cinciarini: 5. Doveva essere l’arma in più
della Fortitudo. Ok l’infortunio e la voglia di esserci lo stesso, ma ci si
aspettava un apporto maggiore.
Mancinelli: 5,5. Dà il suo apporto a sprazzi.
Ha iniziato benissimo in gara 1, deleterio nelle restanti gare in trasferta
mentre in casa è molto più a suo agio.
Candi: 5,5. Ok la tripla della vittoria,
ma deve decidere, come dice Boniciolli, se vuole fare un passo in più per
essere un grande giocatore e non un buon giocatore.
Legion: 7,5. È sempre l’ultimo ad
arrendersi. In gara 4 per i suoi ha pagato questo suo atteggiamento, nelle
altre no. Come scritto a suo tempo per Perry, se la sua squadra è fuori non è
certo colpa sua.
Ruzzier: 4,5. Il
giocatore che ha deluso maggiormente. Mentre gli altri hanno avuto almeno una
gara in cui hanno fatto il "loro dovere", per lui una serie da dimenticare già da
oggi, lavorandoci sopra soprattutto a livello mentale.
Campogrande: 6. Fa
sempre il suo, sempre pronto a difendere. Tripla fondamentale in gara 4. L’anno
prossimo, dovunque vada – molto probabile una sua conferma alla Effe – troverà
ancora più spazio.
Montano: 5,5. Non
si capisce perché non giochi gara 3. Vale però lo stesso discorso fatto per Candi, con
5 anni sulla carta di identità in più a suo svantaggio.
Gandini: 5,5. Una
minima involuzione rispetto alle ultime uscite per il Gando, a sua discolpa il
fatto che Trieste sia stata una squadra molto difficile per il suo tipo di
gioco.
Raucci: sv. Chiamato
in campo in qualche finale di quarto per evitare falli di Legion, deve decidere
se continuare ad essere l’11 uomo a Bologna o scalare le gerarchie – e ne ha le
potenzialità – in altri lidi.
Knox: 6,5. Gli
manca la costanza, non è la prima volta che viene detto. Quando però è nei 5
minuti buoni, è veramente pericoloso. Come per Gandini, serie ed accoppiamenti
non sono stati dei migliori.
Italiano: 6,5. Non
è quello con più talento, è un’attaccabrighe pronto a litigare con tutti, un
attore nato, vedi il 4 fallo di Prandin in gara 5, ma se tutti giocassero con
la voglia che mette sempre in campo staremmo sicuramente parlando di un altro
finale.
Coach Boniciolli: 5,5. Inspiegabili
gli “N.E.” di Montano e Campogrande di gara 3 e 5. Forse di più comunque non
poteva fare. I suoi non sono usciti per limiti tecnici o fisici, a cui un
allenatore può e deve rimediare; sono usciti per limiti mentali, ma se sei un
professionista che si gioca l’accesso alla finale promozione, può un
allenatore darti altre motivazioni? Credo proprio di no.
Costanzelli: sv. Garbage time in gara 3.
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