lunedì 27 febbraio 2017

VERONA, COACH DALMONTE: "È DOMANI CHE SI COSTRUISCE IL DOPODOMANI."






"Sono soddisfatto, perché abbiamo avuto impatto sulla partita non solo a livello numerico ma per la presenza, per aver capito che partita ci stava aspettando e per la lettura di certe situazioni. Abbiamo avuto quella forza che ci ha dato la possibilità, nel momento in cui Udine è rientrata, di riprendere la partita. La mia percezione è che dalla fine del secondo quarto in poi la partita l’abbiamo controllata. E questo moltiplica la mia soddisfazione. Perché è una prova di maturità, per di più fuori casa contro una squadra con un bagaglio offensivo di un certo tipo. Le condizioni di Ray ci hanno facilitato, così come l’assenza di Zacchetti che ha penalizzato Udine nelle rotazioni dei lunghi, ma guardando a noi dico che la squadra è sempre stata dentro la partita. Non dobbiamo essere perfetti, ma la differenza è nella capacità di reagire all’errore. E da questo punto di vista mi ritengo soddisfatto. La classifica? Non la guardo, è vero che il nostro trend comincia ad essere solido ma il calendario è pieno di sabbie mobili e trappole che noi dobbiamo avere la capacità di evitare. Ci saranno trappole casalinghe, contro squadre le cui difficoltà tecniche sono il top. E ci saranno trappole fuori casa, perché troveremo squadre che si stan giocando la vita. Per questo sarebbe stagliato guardare oltre la prossima partita. Dobbiamo solo continuare a prepararci per essere competitivi sempre. La Tezenis da Udine a Udine un girone dopo? Ho ereditato una squadra con principi che ho utilizzato e provato a conformare con quello che è il mio essere. Non ci dimentichiamo però che l’inizio di stagione è stato problematico. DiLiegro ha saltato gran parte del precampionato, in più ci sono stati i problemi fisici di Boscagin e Pini. Tutte situazioni che hanno pesato in modo certo. Ho avuto la fortuna di prendere una squadra con principi ma anche senza i problemi dell’inizio dell’annata in cui è servito del tempo anche per inserire Brkic. Adesso però tutti dobbiamo avere le energie per guardare avanti. È domani che si costruisce il dopodomani. Siamo soddisfatti perché a differenza di Ancona oggi eravamo presenti. Questo non vuol dire vincere, vuol dire sfruttare appieno le occasioni. Come dicono i saggi le frecce e le occasioni non tornano indietro. La cicatrice di Ancona? È sempre lì, ce la toglieremo solo alla fine dell’anno ma non prima. La cicatrice serve a ricordarci che alle partite bisogna presentarsi pronti e di non commettere due volte lo stesso errore. Il presidente Pedrollo dice che merito il rinnovo? Le sue parole mi fanno piacere, soprattutto se dette da una persona pragmatica come lui. Questo però è un mestiere bastardo, fra l’altro siamo nella settimana in cui hanno esonerato Ranieri. Condivido la volontà del presidente, ma adesso pensiamo solo a fare il meglio possibile da qui alla fine. Cominciando ad evitare le sabbie mobili."


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