mercoledì 28 settembre 2016

ESCLUSIVA! L'INTERVISTA A MAURO MONTINI: "RIPETERE LA STAGIONE SCORSA GUARDANDOSI ALLE SPALLE."


La Basket Ravenna Piero Manetti, pur essendo una società giovane, anno di fondazione 1984, da diversi anni si è ritagliata un ruolo di primo piano nel panorama cestistico italiano potendo vantare nella bacheca il successo nella Coppa Italia DNB del 2013. La scorsa stagione, la prima dopo la riforma di SerieA2Italia, la Piero Manetti ha traslocato dal Pala Costa al più moderno Pala De Andrè (3500 posti) ed è stata protagonista di un campionato quantomeno sorprendente che l'ha portata ad un passo dalla conquista dei play off promozione. Mauro Montini, dopo le soddisfacenti esperienze dirigenziali a Brescia, a Roma con la Virtus, a Motegranaro, all'Olimpia Milano ed a Pesaro, dalla scorsa estate ha sposato il progetto ravennate portando in società tutto il suo curriculum e la sua professionalità. Ho contattato il DG del Basket Ravenna per una interessante chiacchierata che vi propongo.


Nella scorsa stagione, la vostra squadra, ha disputato un campionato più che soddisfacente ed ha mancato i play off soltanto per la differenza canestri con Verona. Tutto secondo programmi, oppure annata al di sopra delle aspettative?
"Siamo rimasti fuori solo per gli scontri diretti con Verona, ma è stata una stagione al di sopra delle aspettative. Il nostro obiettivo era la salvezza e siamo rimasti sempre lontani dalla zona a rischio, coltivando poi il sogno dei playoff negli ultimi due mesi. Non siamo riusciti a realizzarlo per un’inezia, ma a fine campionato siamo stati tutti soddisfatti per il percorso fatto."

La pallacanestro italiana, tolta qualche isola felice, patisce una crescente mancanza di appeal da parte degli investitori. E' un problema esclusivamente legato al periodo economico?
"La crisi della pallacanestro parte da lontano: non siamo riusciti a trovare le soluzioni giuste con il passaggio al professionismo dopo la legge Bosman. Sicuramente il momento negativo dell’economia internazionale non ci favorisce, è però evidente che all’interno del nostro movimento abbiamo delle responsabilità. Non siamo capaci di vendere il nostro prodotto e soprattutto non riusciamo a penetrare nel tessuto delle città e, nonostante ci sia un buon numero di spettatori e di tesserati, ci penalizza fortemente il fatto di non avere lo stesso potere contrattuale di altri sport."

Le regaliamo la bacchetta magica: cosa vorrebbe che cambiasse immediatamente nella pallacanestro nostrana? Cosa potrebbe dare un rilancio a tutto il movimento?
"Le società di Serie A dovrebbero riprendere in mano una filosofia abbandonata da ormai più di vent’anni, ovvero quella di produrre giocatori. Sicuramente il primo problema è formare e crescere giovani italiani che possano giocare ai vertici, Serie A e Nazionale, perchè oggi non ci sono più sufficienti investimenti nei settori giovanili e nella qualifica delle persone che si occupano di formazione. Inoltre credo che la pallacanestro dovrebbe tornare al principio del merito, cioè non ci dovrebbero essere norme che tutelino o avvantaggino giocatori. La nostra è una piramide e solo chi è più forte dovrebbe stare in Serie A: non dobbiamo illudere i ragazzi che praticano basket di diventare tutti professionisti."

Quest'anno il girone est è, se possibile, ancora più competitivo e ricco di talento rispetto a quello passato. Si sono aggiunte altre tre piazze storiche e sono arrivati tanti giocatori di talento. La forbice tra le quattro/cinque squadre indicate come probabili protagoniste ed il resto del girone è aumentata?
"Il campionato di quest’anno è più impegnativo ma allo stesso tempo più interessante di quello dell’anno scorso. Il girone Est sarà estremamente competitivo visto l’arrivo di grandi piazze come la Virtus e le neo promosse Forlì e Udine. Tutte le squadre che hanno fallito la promozione lo scorso anno, Treviso, Verona e la Fortitudo, si sono rinforzate e credo che ci siano quattro-cinque squadre di fascia alta. Questo però l’anno scorso è stato un campionato bellissimo perchè, pur essendoci una forbice molto aperta dal punto di vista di budget, le partite son sempre state combattute ed equilibrate. Sia in casa che fuori si è sempre giocato con grande equilibrio e penso che anche quest’anno le cosiddette forti dovranno sudare, mentre tutte le altre sono sostanzialmente alla pari, quindi tutte le partite si giocheranno fino in fondo e ci saranno scarti minimi tra vittoria e sconfitta."

Quali sono le aspettative societarie rispetto alla SerieA2Italia 2016-2017?
"Ravenna è una piazza giovane dal punto di vista della pallacanestro di vertice. In un campionato di livello qualitativamente così alto l’obiettivo è quindi sempre quello di rimanere in questa serie, cercando di non soffrire e di ripetere la stagione dell’anno scorso. Bisogna prima di tutto guardarsi alle spalle, poi strada facendo acquistare la fiducia e capire se si può competere per altri obiettivi, il tutto sempre però con grande umiltà e senso di responsabilità."

a cura di Antonio Mangiola


foto da basketravenna.it

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