giovedì 11 maggio 2017

VERONA AI QUARTI, DALMONTE: "ONORE A BIELLA, ADESSO RAVENNA."




Coach Dalmonte analizza G5 al Biella Forum ed in generale tutta la serie contro l'Angelico che ha visto la sua squadra rimontare uno 0-2 andando ad espugnare un palazzetto che, fin lì, era rimasto immacolato.

"Con me dovrebbe esserci tutta la squadra, il mio staff tecnico, ma anche tutto il mio staff medico che ha svolto un lavoro di qualità e di quantità spendendo tutti gli uomini possibili e immaginabili per recuperare DiLiegro. E questi sono segnali importanti anche nei confronti dei giocatori, un messaggio importante per quanto si fa del proprio meglio per il loro bene e la loro salute. Ci dovrebbe essere tutto lo staff tecnico perché non c’è il lavoro di un singolo ma di gruppo dietro un recupero di playoff come l’abbiamo fatto noi. Mi sembra anacronistico, e chiedo scusa se qualcuno non è d’accordo, parlare della partita singola. Mi sembra molto importante invece parlare della serie. Onore a Biella, e lo dico col cuore, avversario davvero di altissima qualità. Onore al suo campionato, onore a Carrea che ha vinto meritatamente il premio di miglior allenatore che ha ritirato questa sera. È stata un’avversaria straordinaria. E solo una squadra con gli attributi, dopo aver sbagliato un tiro per vincere nei tempi regolamentari è riuscita a tirar fuori dal cilindro quei cinque minuti del supplementare. Onore a Biella, avversaria tosta che ha provato così come noi ad inquinare certe situazioni e a giocare cambiando sempre qualcosa di partita in partita. Questo significa non solo qualità delle idee ma anche una squadra pronta ad assorbirle in poche ore. Sapevamo di giocare su un campo tostissimo, e lo dico nel senso sportivo del termine, perché è un fattore vero. A maggior ragione la nostra vittoria assume un valore ancora più importante. È stata una guerra di nervi. Io chiedo scusa, è responsabilità mia se Frazier ha fatto l’ultimo terzo tempo. Non avevo capito che ci fosse area piena di acqua. È chiaro che non è una giustificazione, perché le giustificazioni le odio, ma le nostre di reazioni alla fine erano assolutamente evitabili perché sapevamo che avremmo dovuto restare concentrati su quello che stava succedendo in campo, senza correre dietro a qualsiasi altra cosa che potesse succedere attorno a noi. Lo abbiamo fatto per 44 minuti e qualche secondo, non siamo stati bravi fino in fondo. Probabilmente avevamo mollato i freni, ma è solo una considerazione e, ripeto, non una giustificazione. Potevamo finirla meglio, quando la partita fra l’altro era già decisa. Detto questo adesso abbiamo un viaggio di ritorno, un giorno di recupero e poi dobbiamo abbassare la testa per entrare nella serie contro Ravenna."


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