martedì 25 aprile 2017

UDINE, LE 6 VITTORIE FINALI IL TRAMPOLINO PER LA STAGIONE 2017-2018.



Si è conclusa con sei vittorie consecutive la SerieA2Italia 2016-2017 dell'APU Udine, quella del ritorno nel basket che conta, quella che ha ridato alla pallacanestro italiana una storica protagonista della palla a spicchi. 22 aprile 2017, sono passati 248 giorni da quel 17 agosto, in cui la GSA si presentò ai suoi tifosi per la prima volta dopo un estate caratterizzata da un mercato tribolato e da alcuni addii arrivati immediatamente prima dell'inizio della stagione regolare. La società decide di tagliare subito Eddie Delegal e Tyler Laser, mai convincenti per coach Lardo che decide invece di puntare sul talento offensivo di Allan Ray, sull'innesto di Andrea Traini, del nigeriano Stan Okoye e sulla valorizzazione del giovane lungo classe 2000 Ousmane Diop, su cui altre grandi squadre italiane hanno già messo gli occhi, in primis la Fortitudo Bologna, società da sempre molto attenta ai giovani talenti del panorama italiano, europeo e mondiale. L'atmosfera nello spogliatoio e nella tifoseria è la via di mezzo tra l'entusiasmo per il ritorno nelle zone che contano in Italia e i dubbi su un roster che pare assemblato in maniera affrettata e più indirizzato a limitare i danni. Nonostante lo scetticismo dei media e una sconfitta interna all'esordio con Ravenna, la piazza friulana, da sempre molto calda e sentita dal punto vista cestistico, si regala subito 2 vittorie che ridanno entusiasmo e allontanano le prime voci di difficoltà interne allo spogliatoio.
I ragazzi di coach Lino Lardo alternano fasi di ottimo basket a momenti di grande difficoltà difensiva e di costruzione di gioco, affidandosi troppo spesso al talento offensivo di Allan Ray e dell'ultimo arrivato Stan Okoye. La squadra friulana manca inizialmente di continuità, e le sconfitte con Jesi e Piacenza e le prestigiose vittorie al PalaDozza con la Fortitudo e successivamente con l'allora capolista Treviso ne sono la riprova. I lunghi infortuni di Truccolo, Ferrari, Castelli e l'addio di un Allan Ray fino a quel momento decisivo sembrano poter affossare le aspettative della squadra friulana, da tempo ormai a ridosso della zona play out. La società, vista la partenza del suo giocatore di maggior talento, e i numerosi infortuni che affollano l'infermeria, cambia radicalmente il proprio roster: L'infortunio e la conseguente partenza di Castelli (ceduto a Forlì) danno molto spazio a Ousmane Diop che sfrutta appieno il minutaggio concessogli riuscendo così a ritagliarsi un ruolo di primaria importanza all'interno del roster. Cuccarolo viene ceduto (direzione Torino) e vengono aggiunti alla squadra l'ex Alma Trieste Daniele Mastrangelo e l'atletismo verticale del lungo Aka Fall. Il 19 marzo, nel derby contro Trieste, arriva la svolta per il destino dell'Apu, allora distante solo 2 vittorie dalla sicura salvezza, che non sembra arrivare mai dopo un filotto di sconfitte che allentano le sicurezze dello spogliatoio. Nel derby contro l'alma i ragazzi di coach. Lardo tirano fuori carattere e orgoglio. Una grande prestazione corale, l'orgoglio dell'ex Mastrangelo e una prestazione mostruosa di Okoye (30) affossano Trieste, che è solo la prima di una lunga serie di squadre che si vedranno superate dalle ottime prestazioni della GSA. La ciliegina sulla torta per la squadra Udinese è l'innesto di Rain Veidmann, PointGuard perfetta per le caratteristiche del Roster e che insieme alla definitiva esplosione di Okoye, spesso miglior realizzatore, garantiranno la striscia di vittorie finali con Mantova, Ferrara, Jesi, Treviso e Fortitudo. La squadra, con l'arrivo del giocatore estone, sembra giocare un basket più efficace e funzionale ai giocatori, anche dopo la partenza di Allan Ray, spesso accusato di fermare l'attacco udinese nonostante le sue notevoli statistiche (18.9 punti in 27 minuti) e di non riuscire così a costruire la pallacanestro inizialmente pensata da coach Lardo. L'ottima seconda parte di stagione, oltre ad aver ridato entusiasmo a una piazza distante da ormai troppo tempo dalle competizioni che le spettano, ha sicuramente aumentato i rimpianti per la GSA, che con una fase centrale di stagione più convincente sarebbe potuta diventare una seria contender per i playoff, che rappresentano a questo punto l'obbiettivo principale per la stagione a venire. Molto passerà dalle eventuali conferme di Veidmann e soprattutto Okoye, punte di diamante di questa squadra e dall'innesto di un lungo di valore, ruolo rimasto scoperto dopo l'addio dell'ultra 40enne veterano Vanuzzo. Società sana e ambiziosa, con un buon roster e una piazza affamata di vittoria visto il glorioso passato. Con un buon mercato estivo e con i giusti accorgimenti societari, la GSA cercherà di sfruttare l'entusiasmo di questo gran finale di stagione per fare un ulteriore salto di qualità nel prossimo campionato e puntare ad entrare nella top 6. Soltanto il tempo di riprendere fiato dopo la grande cavalcata finale e poi, nello stile friulano, ci si rimetterà subito a lavoro puntando a sfruttare i mesi di vantaggio rispetto alle avversarie.



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