La Scaligera cala il tris di vittorie consecutive in una gara che, ad un certo punto, poteva essere interrotta per manifesta inferiorità, non tecnica, ma numerica. Da una parte una squadra in fiducia ed in striscia che, abbandonati gli eccessi di protagonismo ed egoismo, inizia a far vedere che, anche in un roster di assoluto lusso e con tanti attori protagonisti, si può esprimere una pallacanestro ordinata e in linea con il piano partita. Un roster costruito per vincere e che, anche se ha faticato parecchio fino ad un paio di settimane fà, ha talmente tanto talento diffuso da poterne organizzare una esportazione. Dall'altra parte una squadra che da inizio stagione deve far fronte ad un continuo, costante, bollettino medico che costringe Andreazza a settimane di allenamenti e 18 partite di campionato sempre a rincorrere una lista a cui manca qualche nome. Una formazione che si presenta sul parquet con l'ennesima brutta notizia relativa alla non perfetta condizione fisica di Raspino che va ad aggiungersi alle già note defezioni firmate da Jones, Formenti e Costa. Un gruppo in cui Infante spacca legna per tutti da tantissime settimane e che vive del talento d'altra categoria di Kenny Hasbrouck e delle fiammate degli altri superstiti dell'infermeria. Gli uomini di coach Dalmonte, in attesa del resto del programma, agganciano la zona play off confermando il buon momento di forma ed una crescita continua a livello di squadra e di gruppo. Si chiedeva continuità e, Portannese e soci, stanno dimostrando, al netto di qualche residuo di black out che ogni tanto si (ri)manifesta, di poter essere protagonisti di una grande rimonta. All'Assigeco regalo una cassa di acqua santa d'annata augurando che, prima possibile, si possano confrontare con gli avversari ad uomini pari.
PIACENZA 63 VERONA 83 (22-22; 11-22; 23-20; 7-19)
Piacenza: Hasbrouck 20, Dincic 9, De Nicolao 2, Rossato 13, Infante 3, Raspino 3, Borsato 13.
Verona: Portannese 13, Frazier 16, DiLiegro 4, Robinson 15, Boscagin 7, Pini 11, Brkic 7, Totè 10.
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