I rapporti tra società e tifosi non sono stati dei più idilliaci a Ferrara in questa stagione. Si è iniziato d'estate con il mercato e si è proseguito per tutto il campionato con up & down umorali calmierati soltanto da un comunicato congiunto di società e Curva Nord. La squadra è stata un cantiere aperto tutto l'anno con porte girevoli affollatissime di giocatori che andavano e venivano senza dare la possibilità allo staff tecnico di creare la tanto famosa amalgama. La sconfitta di ieri al Pala Hilton Pharma ha però messo la parola fine alle residue e immaginifiche speranze di play off scatenando sui social un'orda di polemiche che non ha risparmiato nessuno: dalla società, ai giocatori, alla guida tecnica, americani esclusi. In casa Bondi le polemiche continueranno a lungo. L'autunno 2016 è molto lontano e ci sarà da ricostruire una squadra dalle fondamenta seguendo l'esempio di Treviglio piuttosto che la raccolta di figurine della stagione in corso. La piazza chiede una squadra che si sbucci le ginocchia, che lotti su ogni pallone, e che, diversamente da quanto accaduto quest'anno, sia forte prima caratterialmente e poi tecnicamente. Bisognerà partire dalla guida tecnica. Decidere se può essere Turchetto il coach della svolta oppure se sarà necessario convincere un mestierante della categoria a costruire un roster che possa far appassionare nuovamente i tifosi estensi.
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