Periodo complicato a Brescia. L'infermeria della Leonessa ha fatto più volte registrare il sold out in queste settimane ed i risultati si sono trasferiti sul campo con una striscia di tre sconfitte consecutive interrotta dalla vittoria interna contro Imola della scorsa settimana che ha mostrato il carattere di Ferdandez e soci che si sono spinti oltre i fastidi fisici ed oltre le difficoltà di settimane con allenamenti a ranghi ridotti. Il bollettino medico di questa settimana è tutt'altro che roseo: Holmes non si è allenato per tutta la settimana ed un suo impiego al Pala Dozza è utopico. Hollis ha ripreso ad allenarsi venerdí e la sua presenza resta in dubbio così come quella dei compagni Fernadez e Passera. L'unica buona notizia arriva da Cittadini che ha recuperato dall'affaticamento muscolare. Coach Diana, nei panni del capo sala intento a redigere bollettini medici, presenta la partita specificando che in campo scenderaà una Leonessa motivata.
"Sì, siamo in una situazione di emergenza, perchè non ci siamo allenati bene a causa dei tanti infortuni, ma questo non vuol dire che scenderemo in campo demotivati. Lasceremo tutte le nostre energie sul parquet e daremo l’anima per rendere la vita difficile a Bologna, che considero una squadra con uno dei roster più completi della Serie A2. Può mandare in campo 9/10 giocatori mantenendo sempre alta l’intensità difensiva per tutto l’arco del match, come abbiamo visto anche nella gara d’andata. Il lavoro di coach Boniciolli è stato improntato proprio su questo aspetto e a lui va il merito di aver trasmesso ai suoi giocatori questa grande intensità e voglia di aggredire l’avversario. Poi, certo, anche la spinta e la carica di tutto l’ambiente hanno il loro peso e si fanno sentire soprattutto in occasione delle partite al PalaDozza. Venendo alla squadra, Boniciolli può contare su due americani come Daniel e Flowers che potrebbero giocare nella serie superiore, ma soprattutto ha un paio di giocatori come Amoroso e Carraretto, che in passato hanno giocato in Eurolega, che escono dalla panchina. Per non dimenticare la gioventù di Candi o l’esperienza di Sorrentino."
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